Trasferta a Bologna

Giovedì 7 e venerdì 8 giugno sono andata a Bologna per lavoro.

Volevo raccontare alcuni episodi. Sono partita alle 8 dalla Regione e dopo una mezz’oretta di viaggio ho iniziato a sentirmi male. E già lì… Qui è meglio che stendo un velo pietoso, posso solo dire che era da tanto che non pativo così la macchina. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo di una quindicina d’anni quando mi bastava salire in macchina per stare male. Boh! Comunque, io e la mia collega siamo riuscite ad arrivare a Milano centrale appena in tempo per prendere il treno. Vicino a noi si sono seduti due tipi troppo fuori, un ragazzo e una ragazza che definire in carriera è dir poco. Stavo morendo dal ridere, hanno tirato fuori i loro pc portatili e i telefonini, poi hanno iniziato a parlare di lavoro e di contratti di telefonia da vendere a destra e a manca. Ogni tanto scrivevano mail in francese, inglese o tedesco, ovviamente raccontando il tutto a voce alta… Poi parlavano del loro capo americano, un certo John e dei suoi metodi lavorativi. E com’erano vestiti!!! Certo che c’è gente di tutti i tipi in giro! Poi hanno pure iniziato a parlare delle loro avventure amorose (non erano molto fortunati in amore…)  . Il giorno successivo una andava a Londra e l’altro a Parma e poi chissà dove… Che vita!

Ma anche il viaggio di ritorno è stato particolare, questa volta in treno eravamo vicine a tre ragazze bellissime. Ma davvero! Continuavo a guardarle perché erano proprio perfette, nessun difetto visibile. E poi mi incuriosivano perché 3 amiche così belle insieme non le avevo mai viste! Cercavo di capire chi fosse la più bella tra le 3. (non avevo niente di meglio da fare! 😛 ). Ad un certo punto suona il cellulare di una delle 3, era il suo agente che l’avvertiva che l’indomani doveva sfilare per Freddy. Erano 3 modelle quindi……

Una volta arrivate a Milano centrale, siamo salite in macchina e questa volta il viaggio di ritorno è stato piacevole. Tutto normale sino a dopo Block buster, quando abbiamo visto un cane impaurito sulla statale. L’abbiamo quasi messo sotto… Così l’autista si è fermato e sono andata a vedere cos’era successo. Nel frattempo sono scesi anche una mamma con un bambino, una signora anziana e 2 ragazzi. Cercavamo tutti quanti di prendere il cane… Ma lui poverino aveva una paura folle e stava per riandare in mezzo alla strada. Poi s’è messo in un angolino e s’è nascosto sopra una specie di cespuglio. Tra l’altro, oltre che impaurito, era anche molto magro e debilitato. Chissà quante ne ha passate, povera bestia! Comunque, abbiamo cercato il numero del canile senza trovarlo (io ho chiamato anche l’892892 e la tipa mi diceva “vuole il numero di un rifugio per animali? un albergo? un ritrovo? ma si chiama proprio canile? in valle d’aosta??”.  Ma svegliaaaaaaa! Alla fine ho posato…). Per fortuna dopo una decina di minuti è passata una macchina dei carabinieri, la mamma con il bambino l’ha vista così s’è sbracciata per farli fermare e dopo un po’ sono tornati indietro per chiederci se avevamo bisogno. Il carabiniere aveva paura del cane, ho cercato di tranquillizzarlo dicendogli che era più spaventato lui e che non era per niente cattivo… Ma lui ha preferito tenersi a debita distanza. Alla fine hanno chiamato il numero del pronto intervento canino (non so quale sia, ma devo informarmi perché potrebbe sempre tornare utile!) e sono venuti a prenderlo. Il giorno dopo sono andata al canile a trovare il mio futuro micino (Odino, un gatto dolcissimo, simpatico e molto vispo anche se con problemi di deambulazione ) e ho chiesto informazioni sul cane. L’hanno messo nel box 20. Ne approfitto per dire che se qualcuno potesse prenderlo sarebbe bellissimo, lì è tristissimo e praticamente non si muove. E’ un meticcio marroncino giovane e di taglia media. Non penso sia un cane difficile, ha solo bisogno di qualcuno che gli stia vicino e lo tranquillizzi. E ovviamente ha bisogno di mangiare… Se qualcuno invece volesse un gatto, consiglio Diana. Una gatta bianca di circa 6 anni molto affettuosa e perfetta per la casa. Ha qualche problemino agli occhi (è stata operata da poco) e ad un orecchio, ma nulla di preoccupante e per ora è perfettamente autonoma! Andrebbe benissimo per persone anziane ma anche per famiglie.

Va beh, in pratica ho parlato solo dei viaggi e non ho detto nulla sulla trasferta vera e propria… Ma non è così interessante da raccontare e poi ho già scritto fin troppo (come sempre!).

Cinema: The Darwin Awards

Trailer: qui

Trama: Michael Burrows è un poliziotto che ha da poco perso il lavoro. È specializzato nello studio della personalità umana. La sua ossessione nei confronti dei Darwin Awards (una sorta di onorificenze conferite a quegli individui che causano i più sbalorditivi e sciocchi incidenti dell’anno) lo spinge a crearsi un hobby: stilare un profilo psicologico di questi individui vincitori dei Darwin Awards. A Michael Burrows, che di natura è una persona avversa al rischio, viene affiancata Siri Taylor, un’investigatrice che lavora per un’agenzia di assicurazioni e che al contrario di lui è il tipo che non allaccia mai le cinture di sicurezza. I due protagonisti iniziano le loro ricerche per indagare su alcune di queste incredibili leggende urbane.

 

 

… Film guardabile, ma nulla di che… Sicuramente particolare e in alcune situazioni simpatico. Insomma, se avete un ingresso omaggio da far fuori a Cinelandia OK…

PS: Ma questi premi esistono veramente??

7 in condotta

Oggi avevo voglia di ridere… Così mi sono letta alcune note assurde su questo sito: 7 in condotta. Ogni tanto ho nostalgia delle risate che mi facevo a scuola, capitava di ridere talmente tanto da non riuscire a smettere e per non farsi beccare si stava immobili e gli occhi lacrimavano come non so che cosa… Quella che mi è rimasta più impressa è il “tizio CAZZIO e sempronio” della mia prof di italiano. Tra l’altro ci stava urlando dietro ed era una di quelle prof con cui non si scherza… Nessuno ha osato ridere, nonostante dopo il CAZZIO pure lei è ammutolita e per un paio di minuti non è volata una mosca. Poi qualcuno ha provato a dire “sempronio” e lei ha continuato con la ramanzina. Io ero pure in prima fila e non potevo nascondermi ma piangevo dal ridere… Un’altra carina è quand’è passato un elicottero molto rumoroso e la prof di inglese ha iniziato ad urlare di stare zitti e non voleva sentire ragioni! Abbiamo provato a dirle che era un elicottero e si è incazzata ancora di più. Poi un prete (non era un prete vero, era un supplente di italiano, ma noi lo chiamavamo così perché si vestiva e comportava come tale, sembrava sempre sul punto di pregare) nel bel mezzo della lezione ha detto, con tono pacato, “basta, mi sono rotto i coglioni. E adesso non spiego più”. Siamo rimasti tutti sconvolti. Poi c’era il prof di filosofia che appena entrava in classe diceva che chi voleva seguire doveva avvicinarsi in prima fila mentre gli altri potevano andarsene nel gabbiotto delle bidelle. Ovviamente eravamo tutti nel gabbiotto…….

Ecco qualche nota presa dal sito 7 in condotta.

“Alla richiesta della prof. di italiano “dimmi una frase con un congiuntivo” l’alunno M.M. risponde “che tu sia maledetta”.

“Suo figlio stava giocando a calcetto con alcuni suoi compagni e senza alcun motivo è uscito dalla palestra con il pallone decidendo di farsi un giretto per la scuola”.

“Campi sta lavando per terra” .

“L’alunno M******* entra in classe alle ore 12.50 con due cartoni di pizza in mano”.

“La classe mi lancia delle castagne”.

“Dalla classe 3C provengono urla indemoniate. Suppongo (spero) non vi sia il docente. La mia lezione ne risulta fortemente disturbata”.

“L’alunna V.A. presenta una giustificazione per i giorni 25 26 e 27 firmata dalla nonna sostenendo che i suoi genitori sono in fila in autostrada. Richiedo colloquio con i genitori”.

“Gli alunni di Francese della III B appaiono del tutto disinteressati alle lezioni in quanto, ogni qualvolta entro in aula, la classe è assente e al suo posto trovo un foglio la cui scritta recita “Trovateci”. Richiedo provvedimenti”.

“Gli alunni Ambrosi, Degan, Fossato, Braga e Lanza entrano in bagno portando con loro i camici da laboratorio; ne escono pochi minuti dopo coperti solo dai suddetti camici e si mettono a passeggiare per l’istituto discutendo tra loro di chimica”.

“La classe mi ruba per l’ennesima volta una biro bic”. (questa potrebbe averla scritta Patrick!  ).