Mussi: “Troppe lauree honoris causa”

E finalmente, come da me auspicato da parecchio tempo, il ministro dell’università e della ricerca ha messo un freno alle lauree honoris causa! Ovvero alle lauree elargite ad attori, cantanti, sportivi, ecc. senza alcun motivo se non quello del ritorno di immagine per il “dottore” e per l’università, che in questo modo cerca di risollevarsi da una situazione economica pietosa (il denaro pubblico destinato in Italia all’università e alla ricerca è nettamente inferiore alla media europea… spero che il ministro Mussi riesca ad invertire la rotta anche in questo caso!!). E’ divertente che un grandissimo cantante come Vasco Rossi, per esempio, potrebbe leggitimamente tentare la strada della libera professione legale! Tempo fa, era stata offerta una laurea di questo genere anche a Fiorello che, però, pare aver rifiutato per il troppo rispetto nei confronti di chi studia davvero… Bravo!!Moltissimi non se ne sono invece preoccupati e se per alcuni la laurea honoris causa era davvero giustificata (per esempio per il Nobel per la letteratura Dario Fo o per il fondatore di Emergency Gino Strada), per altri il riconoscimento era a dir poco insensato. Non è un mistero che per le università sia diventato spesso un fatto di marketing.

Dal Corriere della sera: alcune Università, specie le più piccole e le più nuove, contano molto sui nomi noti: dal premio Nobel Dario Fo, a Piero Angela plurilaureato honoris causa, da Lucio Dalla a Silvio Berlusconi, da Antonio Fazio a Carlo Azeglio Ciampi, da Giulio Andreotti a Francesco Cossiga (premiatissimi in Italia e all’estero). Ci sono invece Atenei più grandi come la Sapienza di Roma che si sono dati un limite: tre-quattro lauree ad honorem all’anno. La prossima sarà al presidente della Commissione Ue Josè Barroso. Gli scambi di cortesie internazionali sono all’ordine del giorno: anche il ministro dell’Università Fabio Mussi è stato appena insignito di un titolo all’Università di Canton in Cina. Ma nel panorama delle lauree per meriti eccezionali c’è davvero un po’ di tutto: persino il cantante Franco Califano ha avuto l’onore di una laurea honoris causa, non in Italia ma a New York, per aver scritto «Tutto il resto è noia». Lui stesso ha qualche dubbio: «Ho dovuto scrivere una tesina di cento pagine e mi hanno fatto anche delle domande. Qui in Italia viene assegnata per dare lustro all’Università senza motivazione serie. Non è sbagliato limitarne l’assegnazione. Ed infatti, alla centesima laurea honoris causa, assegnata in soli sei mesi di governo, il ministro Fabio Mussi si è convinto che, anche rispettando l’autonomia delle Università, era ora di dare un segnale. E così, dopo aver firmato il via libera per le ultime venti richieste, tra le quali quella di conferire la laurea magistrale in medicina al fondatore di Emergency, l’oltranzista del pacifismo Gino Strada, bloccata tre anni fa dall’allora ministro Letizia Moratti, Mussi ha inviato una lettera ai rettori per chiedere «un’accurata valutazione dei soggetti interessati affinché siano effettivamente in possesso dei requisiti di eccezionalità previsti dalla legge». Si tratta di un vero e proprio «atto di indirizzo» agli Atenei italiani nell’intento di «salvaguardare il titolo accademico, equiparato a quello ottenuto normalmente».

Va bene che gli atenei fanno attività di p.r. scegliendo personaggi famosi e ricompensando con il pezzo di carta i propri sponsor o benefattori… Ma si stava proprio esagerando, arrivare a conferire 100 titoli nel giro di 6 mesi è effettivamente troppo. Il ministro teme che, in questo modo, il titolo accademico venga svalutato. Timore fondato, basti pensare che la considerazione per il famoso pezzo di carta è già bassina e non sempre a torto… In effetti, università e lavoro corrono su binari paralleli. La preparazione fornita dalle nostre università è di stampo prettamente teorico e difficilmente è utile per l’inserimento nel mondo del lavoro. Però è anche vero che in Italia la percentuale della popolazione, di età compresa tra i 25 e i 44 anni in possesso di un titolo di studio universitario è solo del 11,5% (fonte OCSE). Tra le più basse in Europa. Nonostante questo, i nostri Dottori faticano a trovare lavori retribuiti. Il mondo lavorativo non sa che farsene di persone laureate. Più che la formazione, contano le relazioni sociali… Insomma, pare trattarsi di circolo vizioso e sarebbe opportuno che si intervenisse alla radice… Comunque sia, un primo passo (anche se piccolo), è stato fatto. Forse ci saranno ancora meno laureati, ma tanto i titoli fittizi sono inutili e dannosi e quindi non ne sentiremo di certo la mancanza.

3 commenti su “Mussi: “Troppe lauree honoris causa””

  1. Proporrei un metodo inverso per vedere che succede…

     Una persona Laureata, in tempi brevissimi, col massimo dei voti e meriti possibili, magari in medicina, in ingegneria aereospaziale o che ne so, in chimica marina applicata al mondo vegetale … insomma, una persona Teschiona, a farla diventare popolare… anche lui può dare esempio! Altrimenti si pensa che per avere successo devi per forza essere Valenti Rossi o Vasco (sempre Rossi ).

  2. Poteva mancare Lui??

     

     Harvard assegna una laurea ad honorem a Bill Gates

    Il miliardario aveva lasciato l’università nel 1975
    New York, 24 mar. (Apcom) – Circa 32 anni dopo essersi ritirato dall’Università di Harvard a mani vuote per diventare l’uomo più ricco del mondo, Bill Gates ha finalmente ottenuto la laurea nel prestigioso ateneo di Cambridge, in Massachusetts. Il miliardario cofondatore di Microsoft, come riportato dal Wall Street Journal, riceverà il prossimo 7 giugno una laurea ad honorem, nel corso della cerimonia di inaugurazione del 356 anno accademico. Il suo contributo al mondo degli affari e della tecnologia è stato notevole, così come il supporto nell’ambito filantropico”, si legge in una nota di Paul Finnegan presidente dell’associazione Harvard Alumni. Gates si era iscritto nel 1973, ma aveva lasciato gli studi due anni più tardi, per fondare Microsoft con l’amico Paul Allen.

    Fonte

    Altri articoli qui e qui 

    …diciamo che “mi sembra giusto” che anche Lui si associ ai Famosi laureati… d’altronde se non è famoso Lui…

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