Il miliardario pop

Dal Buongiorno di Gramellini del 9 aprile…
Non commento perché purtroppo si commenta da solo.

Nella lontanissima Thailandia una massa di contadini poveri e arrabbiati ha invaso la metropoli Bangkok per riportare al potere un miliardario. Si tratta del presidente del partito Thai rak Thai: i Thai amano i Thai. I rivoltosi accusano i governativi di essere una cupola di algidi snob e di aver fatto fuori l’ex premier (il miliardario dell’amore) grazie a un ribaltone parlamentare propiziato dalla compiacenza dei poteri forti e dalle inchieste della magistratura. Il miliardario, in esilio dopo una condanna per corruzione, possiede un impero di telecomunicazioni, una squadra di calcio fra le più importanti d’Europa e una quantità imprecisata di villone. Eppure i poveri ribelli sostengono che lui è uno di loro e prendono a calci le auto di media cilindrata della borghesia intellettuale di Bangkok – impiegati, insegnanti, funzionari pubblici – che li disprezza e da cui si sentono disprezzati. Per rappresaglia il governo ha oscurato la tv del miliardario, il cui portavoce (un cantante) ha minacciato pesanti ritorsioni.

Ora, è evidente che quella è la Thailandia e certi fenomeni populisti non potrebbero mai attecchire qui da noi. Ma da osservatori, sia pure distaccati, ci poniamo egualmente un quesito: come è possibile che un povero contadino si senta rappresentato da un miliardario e accusi di snobismo e insensibilità sociale chi sta appena un po’ meglio di lui? Chissà se qualche thailandese si degnerà di risponderci.


Commenti

2 risposte a “Il miliardario pop”

  1. Avatar freeOliver
    freeOliver

    Nessuno stupore.
    Il popolo è come un bue che mangia la biada di qualsiasi padrone indipendentemente da chi sia il proprietario della mano che gliela porge.
    Ho un parente squattrinato e sfigato che vede in Berlusconi il faro che illumina la notte e parla come se fosse un padrone di fabbrica padano.
    Ho un altro parente che non conterà mai un’ostia sulla scena politica ma che ha festeggiato la vittoria di Rollandin come se fosse stata la sua.
    Anche da noi è come in Thailandia.
    Ciao. Corrado

  2. Già, nessuno stupore. 🙁 Purtroppo è proprio così: il “popolo” sente più vicino un miliardario rispetto a qualcuno della “classe media” (e tanto meno rispetto a un dipendente pubblico)… Mah!

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