Sapete qual è il posto migliore dove lavorare in Italia??

Io lo so… 😉

La risposta è GOOGLE! Leggete quest’articolo (come sempre, cliccateci sopra in modo che si apra in grande) e provate un po’ di “sana” invidia… 😛

Per chi volesse cambiare lavoro e provare ad entrare in questo magico mondo, non ci vuole poi così tanto, bastano solo “curiosità intellettuale e conoscenza delle lingue”!

13 commenti su “Sapete qual è il posto migliore dove lavorare in Italia??”

  1. Devo dire la mia???… Ce n’è proprio bisogno?!?!?…

    Adoro google , penso che sia un’Azienda fantastica, dove le persone sono trattate come persone, non come “oggetti” che possono generare utile…

    Niente orario, possibilità di rimanere a casa, massima flessibilità… A DIR POCO FANTASTICO… e badate bene, non lo dico perchè così potrei non fare un c..o al lavoro, ma perchè penso che riuscirei a lavorare molto di più e meglio (o almeno credo!!). Molte volte la sera alle ore più beate mi installerei volentieri qualche portatile nuovo già adesso, navigherei volentieri in rete, e se fosse il mio lavoro, lo farei anche più volentieri sapendo che sono pagato!. Avessi una ditta mia potrebbe capitarmi di lavorare anche la notte (quando ne ho voglia logico!) e in Google, anche se non è la Tua azienda, puoi fare la stessa cosa! Magnifico… Non avrei paura di essere pagato a cottimo.

    Parlando poi concretamente di quello che fanno, c’è da rimanere stupiti, marea di servizi e software, tutto on-line (senza installare nulla sul proprio PC) e tutto gratis senza nessuna pubblicità invadente.

    Google, è IL MOTORE di ricerca, gli altri, yahoo, arianna, altavista & c., sono portali, non sono veri motori di ricerca, ma ti riempiono di pubblicità e banner appena entri nella loro pagina . L’unico che si salva un po’ è altavista, dove si vede che la sua funzione principale è di motore e FORSE il nuovo live di Microsoft.

  2. Pazzesco davvero, non sembra nemmeno un posto di lavoro ma quasi un “parco giochi”… Naturalmente, lavoreranno parecchio (altrimenti come potrebbe Google mantenersi leader o comunque al vertice??) ma c’è modo e modo di lavorare!! Spesso si lavora senza alcuna gratificazione o alcun riscontro, ma per mantenere alta la produttività il dipendente deve essere soddisfatto e trovarsi in una situazione ottimale. Loro l’hanno capito, chissà che anche altre aziende – prima o poi – investano da questo punto di vista. Sono sicura che il beneficio che ne otterrebbero sarebbe enorme! 😉

  3. Sì… immagino si adottasse questo modo di lavorare in altri parti, senza fare nomi alla nostra cara regione… … sarebbe praticamente sempre deserta!!

    Chiaro che il lavoro che fai deve piacerti e devi provare entusiasmo se quello che produci ti viene bene e funziona bene, altrimenti già solo per conto tuo, non avrai mai piacere a fare le cose bene. figurati se ti viene voglia di lavorare anche da casa….

  4. E quest’anno??…

    … chi ricorda che c’è stato un tempo in cui Google era per definizione il “miglior posto dove lavorare” troverà il re dei motori di ricerca al terzo posto nella classifica europea.

    Anche la realtà lavorativa italiana rispecchia questa tendenza: nel nostro Paese Microsoft è seconda dopo Fater e prima di Coca Cola e Cisco. E Google, al primo posto lo scorso anno, oggi non compare tra i primi 35.

    Ma ne siamo sicuri?? 🙁

    Fonte: [qui]

  5. Ho appena “scoperto” un sito dove si possono tenere traccia di tutti i migliori lavori… [qui]

    Grazie al Blog di Feliciano… (che lavora in Microsoft)… Beh, diciamo che a mio parere tra Microsoft e Google è una bella lotta…!

  6. Mi è capitato di conoscere oggi, tramite una serie di [POST] una persona che è stata negli uffici magici di Google…

    [QUESTO] il suo racconto…

    Di tutto questo, cosa mi è piaciuto di più??!

    Non penso di aver accennato al fatto che i dipendenti Google possono disporre del 20% del loro tempo lavorativo, il 20% (un giorno alla settimana), per portare avanti progetti personali, ovviamente legati al lavoro …

    Non penso, io, di avere grandi idee, ma un paio di perfezionamenti e ottimizzazioni varie, le avrei proprio da proporre!! 😉

    Goooooogle… serve una mano?!?!? :-))

  7. Un interessante articolo di Il Post su Google…

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    Come farsi assumere da Google
    Rispondendo a una serie di rompicapo e test, dalle lame dei frullatori alle clessidre: e parecchi numeri

    Secondo molti analisti e società di ricerca, Google è uno dei posti migliori al mondo dove lavorare. I suoi impiegati lavorano in strutture accoglienti e confortevoli e in cambio del loro duro lavoro ricevono numerosi benefit e servizi, compresa la possibilità di dedicare parte del loro tempo in azienda per portare avanti propri progetti e iniziative personali. Come spiega William Poundstone sul Wall Street Journal, si stima che ogni anno Google riceva almeno un milione di richieste da persone che vogliono lavorare per la società. In media solo una domanda di impiego su 130 va a buon fine. Per farsi un’idea: ad Harvard, una delle università più esclusive al mondo, la media è di una domanda accettata ogni 13.

    Il processo di selezione di Google è in molti casi rigido e prevede colloqui impegnativi, con domande tese a capire quanto i candidati siano creativi e in grado di pensare fuori dagli schemi. Una delle classiche domande suona più o meno così:

    Vieni ridotto alla grandezza di una moneta da cinque centesimi e vieni gettato in un frullatore. La tua massa è stata ridotta, quindi la densità è quella tua solita. Le lame inizieranno a muoversi dopo 60 secondi. Che cosa fai?

    Dopo aver formulato la domanda, l’esaminatore si trincera dietro il suo laptop in attesa di una risposta. L’ipotetico candidato risponde che cercherebbe le monetine che ha in tasca, per poi lanciarle nel meccanismo del frullatore per bloccarlo. L’idea sembra buona, ma l’esaminatore fa notare che ha un grande difetto di fondo: nei frullatori il blocco delle lame è sigillato e isolato dal meccanismo del motore, altrimenti i liquidi frullati ci finirebbero dentro. Il candidato prova allora a dare qualche altra risposta, ma l’esaminatore non sembra molto convinto e alla fine lo congeda con il classico: le faremo sapere.

    Poundstone spiega di aver raccolto negli ultimi anni decine di domande formulate dagli esaminatori ai colloqui di lavoro per Google. Quella del frullatore è una domanda ricorrente e nel corso del tempo alcuni candidati hanno anche cercato di ribellarsi, criticando il sistema usato dalla società per selezionare chi potrà lavorare o meno nei suoi uffici. Il fatto è che Google non è necessariamente sempre alla ricerca delle persone in assoluto più intelligenti o con migliori capacità. Google cerca i candidati più adatti per Google.

    È più difficile di quanto possa sembrare. E il problema che deve affrontare Google interessa con sfumature diverse centinaia di altre società, non necessariamente della Silicon Valley. A causa della crisi economica, le opportunità di lavoro si sono ridotte negli Stati Uniti e le imprese sono diventate molto più selettive ai colloqui di lavoro: non si possono permettere grandi errori e vogliono essere certe di assumere la persona che meglio si adatta alla posizione lavorativa disponibile. Sui forum online candidati che non ce l’hanno fatta e che hanno provato presso diverse società pubblicano le domande, i quiz e le strane richieste ricevute nel corso dei colloqui. Società come Johnson&Johnson, la compagnia telefonica AT&T e Bank of America propongono quesiti come:

    Se tu fossi un supereroe, quale vorresti essere?
    Quale colore rappresenta meglio la tua personalità?
    Che animale sei?

    Quelli di Goldman Sachs chiedono ai loro candidati qual è il valore in Borsa della società, a Morgan Stanley chiedono di raccontare un articolo interessante letto sul Financial Times e JP Morgan Chase chiede il valore del pi greco, badando a quanti numeri dopo la virgola è in grado di ricordare il candidato. Altre società hanno domande più dirette come: quanto ti ritieni strambo in una scala da 1 a 10?

    Le domande strane e inattese non sono necessariamente il modo migliore per capire le attitudini di un candidato, così come per diversi analisti i colloqui non sono uno strumento efficace per trovare il miglior candidato. Fino a ora non sono state elaborate alternative promettenti e non ci sono nemmeno metodi di valutazione “standard”: ogni società usa un proprio metodo o si affida a esperti che hanno già elaborato dei loro sistemi. Google ha messo a punto un proprio sistema che combina insieme diverse metodologie per i colloqui: la valutazione delle capacità sulla base delle esperienze e delle conoscenze acquisite, la capacità di eseguire determinati compiti (scrivere del codice informatico, per esempio) e l’inventiva in situazioni impreviste.

    Per la domanda del frullatore, per esempio, non esiste una risposta unica. Le due risposte più utilizzate sono: mi sdraio al di sotto delle lame oppure cerco di stare su un lato del bicchiere del frullatore, lontano dalle lame. Queste risposte si basano sul fatto che una moneta da cinque cent è sottile e che ci sia quindi spazio a sufficienza sotto o affianco le lame. Chi è più pratico con la fisica aggiunge spesso una terza risposta: mi arrampico al di sopra delle lame e mi metto sopra l’asse di rotazione e poi mi tengo forte.

    Sono tutte e tre risposte plausibili in riferimento a una simile domanda, ma gli esaminatori di solito attribuiscono un punteggio molto basso a chi risponde così. La risposta migliore infatti è: salto fuori dal bicchiere del frullatore prima che si metta in moto. La chiave della risposta sta nella parola “densità” usata nel formulare la domanda, che conferma che in un contesto di sostanziale sospensione della realtà fattori come la massa e il volume continuano a valere, così come le leggi della fisica.

    In breve, se tu venissi ridotto a un decimo della tua attuale altezza, i tuoi muscoli sarebbero potenti un centesimo, ma peseresti anche un millesimo di quanto pesi nella realtà. A parità di condizioni, le piccole creature hanno “più forza” nel sollevare i loro corpi vincendo la gravità. Se tu fossi ridotto alle dimensioni di una monetina, avresti una forza tale da compiere un balzo come Superman, uscendo dal frullatore. Pensate a quello che fanno le pulci.

    Una risposta simile viene presa molto più in considerazione, ma quelli di Google non sono comunque sempre alla ricerca di persone che abbiano un’idea precisa. In molti casi la risposta migliore, che aiuta anche a prendere un po’ di tempo, è un interlocutorio: dipende. Implica che ci siano più risposte plausibili e piace agli esaminatori, che spesso sono alla ricerca di qualcuno da assumere senza sapere quale ruolo gli verrà affidato, o persone che facendo carriera potrebbero rapidamente finire a fare altro. A volte le domande che partono da questo assunto mettono ancora più in difficoltà i candidati:

    Progetta un piano di evacuazione per San Francisco.
    Usa un linguaggio di programmazione per descrivere un pollo.
    Qual è la più bella equazione che tu abbia mai visto?

    Nessuna di queste domande ha una risposta sicuramente corretta e questo mette in crisi i candidati, lasciandoli con molte più incertezze. Inoltre, altre società hanno iniziato a utilizzarle, ma senza usare i criteri e le competenze di Google, che fa colloqui basati su simili richieste ormai da anni. Con un po’ di concentrazione e di pensiero laterale le domande non sono comunque insormontabili, come dimostra Poundstone proponendo cinque richieste tipiche dei colloqui presso Google. Le soluzioni sono nella prossima pagina.

    1. Qual è il numero successivo nella sequenza: 3, 9, 20, 12, 90, 103, … ?
    2. Ti trovi in un’auto con un palloncino gonfiato a elio e legato con un filo al pavimento. I finestrini sono chiusi. Quando acceleri, che cosa succede al palloncino? Si muove avanti, indietro o resta com’è?
    3. Usando solamente una clessidra da quattro minuti e una clessidra da sette minuti, misura esattamente nove minuti senza che l’intero processo richieda più di nove minuti.
    4. Un libro ha N pagine, numerate nel modo classico, da 1 a N. La quantità complessiva di cifre usate per numerare le pagine è 1.095. Quante pagine ha il libro?
    5. Un uomo guida fino a un albergo e perde tutti i suoi averi. Che è successo?

    ———–
    qui sotto ci sono le risposte
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    1. Scrivi le cifre
    Tre
    Nove
    Venti
    Dodici
    Novanta
    Centotre

    Sono in ordine ascendente sulla base di quanti caratteri sono necessari per scriverle in lettere. Una risposta plausibile è quindi 109, o qualsiasi altra parola di nove lettere che indica un numero. Un’altra risposta intelligente e fuori dagli schemi potrebbe essere “un googol”, il numero intero esprimibile con un 1 seguito da cento zeri. Il nome di Google deriva proprio da un errore di trascrizione di quella parola.

    2. Intuitivamente, diremmo che il palloncino tende ad andare indietro mentre acceleriamo, ma è sbagliato. Il compito in questo caso è dedurre come si muoverebbe effettivamente il palloncino e spiegare il perché. Una buona risposta può essere basata su una analogia con la livella, lo strumento per misurare la pendenza delle superfici. Contiene un piccolo tubo con all’interno del liquido colorato e una bolla. Se la livella viene collocata su una superficie orizzontale, la bolla rimane perfettamente al centro del tubicino. Nel caso di una pendenza, la bolla si sposta da una parte o dall’altra del piccolo cilindro. La bolla in realtà è un “buco” nel liquido. Quando la superficie non è in piano, la gravità spinge il liquido verso la zona più bassa e questo fa sì che la bolla si sposti dove non c’è il liquido, all’estremo opposto.

    Immaginate di slegare il palloncino e di lasciare che raggiunga il soffitto dell’auto: diventa una livella. Il pallone è una “bolla” di elio a bassa densità che galleggia nell’aria, che ha una densità maggiore, e il tutto è sigillato in un contenitore che è l’automobile. Quando l’auto accelera, l’aria viene spinta verso l’indietro, come accade anche al vostro corpo, e questo fa sì che il palloncino più leggero dell’aria si muova in avanti. Quando l’auto frena improvvisamente, l’aria si ammassa verso il parabrezza e questo fa sì che il pallone vada all’indietro. Lo stesso succede ovviamente anche quando il palloncino è legato a qualcosa, semplicemente è meno libero di muoversi. La risposta breve a questa domanda è che il palloncino si muove nella direzione di ogni accelerata.

    3. Fai partire entrambe le clessidre nello stesso momento, al minuto zero. Rovescia e fai ripartire la clessidra da quattro minuti quando ha finito e fai lo stesso per quella da sette minuti. Quando la clessidra da quattro minuti si ferma per la seconda volta, al minuto otto, la clessidra da sette minuti avrà fatto passare sabbia per un solo minuto. Ribaltala di nuovo e aspetta che la sabbia si sia esaurita. Dopo l’ultimo granello saranno passati i nove minuti.

    4. Ogni numero di pagina ha una cifra nella colonna delle unità. Con N pagine, abbiamo N cifre in quella posizione. Tutte le pagine, tranne le prime nove, hanno una cifra nella colonna delle decine. Si tratta quindi di N – 9 cifre in più. Tutte le pagine, tranne le prime 99, hanno una cifra nella colonna delle centinaia. Potremmo andare avanti così, ma è raro che ci siano libri con più di 999 pagine. Un libro con 1.095 cifre nelle sue pagine non le avrà comunque.

    Questo significa che 1.095 deve essere uguale a N + (N – 9) + (N – 99). Che semplificando diventa

    1.095 = 3N – 108

    e che quindi

    3N = 1.203 o che N = 401. Quindi ci sono 401 pagine.

    5. Stava giocando a Monopoli.

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    Sul frullatore, la prima cosa che ho pensato, è stato proprio di mettermi basso per far passare le lame sopra… per tutto il resto avrei detto, aspetta che cerco su Google…. chissà se sarebbe bastato per entrare nella squadra! .-p

  8. Ho sempre difficoltà a ritrovare la presentazione che mi hanno inviato anni fa con le foto (penso veritiere) degli uffici di Google…

    Il link, se siete coriosi è [QUESTO]

  9. … e oggi ho scoperto che un Valdostano lavora per Google Dublino… INCREDIBILE!!! NON SONO ORGOGLIOSO…. DI PIU’!!!!!!

    MITTICOOOOOOO

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