Preoccupante…

Patrick:

http://www.trentennedisperata.splinder.com/

Blog segnalato da Libero “Affari Italiani – cinque alle cinque”… riporto la segnalazione perchè PREOCCUPANTE

“Non si tratta di un nuovo film, ma di un annuncio su un blog, www.trentennedisperata.splinder.com, in cui Sara, una ragazza romana di 30 anni, offre una notte d’amore in cambio di un contratto a tempo indeterminato. Appena una settimana dopo l’apertura del diario on line, il suo unico post pubblicato sul blog è stato sommerso da 2389 commenti e oltre 140mila visite. “Ho ricevuto una trentina di proposte di lavoro – racconta – tra cui anche quella di un ente collegato al Vaticano”. Come racconta “senza falsa modestia”, riesce “bene” in ogni cosa che fa. “Eppure non sono riuscita ad imbastire uno straccio di carriera entro i trent’anni, collezionando, invece, lavori in nero e contratti interinali”.”

 Questo il suo annuncio:   (del 15 settembre 2006)

“Mi vendo per un posto di lavoro

Mi chiamo Sara, sono di Roma ed ho compiuto trenta anni il novembre scorso.
Considero l’apertura di questo blog l’ultima spiaggia. Sono dieci anni che lavoro, e senza falsa modestia posso tranquillamente affermare che riesco bene in ogni cosa che faccio.
Ero abbastanza sicura che prima dei trenta, sarei riuscita ad imbastire uno straccio di carriera ed invece è stato un susseguirsi di lavori in nero, contratti interinali che durano anni, uno si è protratto per quasi cinque anni alla fine del quale, invece mi hanno detto arrivederci e grazie.

Migliaia di ragazzi italiani sono nella mia stessa situazione e non c’è nessuno, nè governo nè sindacati, nè destra nè sinistra, che stia muovendo un dito per rimediare a questo scandalo.

L’unica soluzione che riesco a trovare è vendere me stessa. Esatto, alla persona che mi offrirà un contratto reale, a tempo indeterminato con uno stipendio minimo di milleduecento euro, concederò una e soltanto una notte di sesso.”

7 commenti su “Preoccupante…”

  1. Direttamente dal blog si Sara: (24 settembre 2006)

    Precari è ora di rompere il silenzio

    “Sono trascorsi appena dieci giorni dall’apertura del blog e posso affermare con grande soddisfazione che sono contenta, molto contenta del risultato ottenuto. Qualche tempo fa ho saputo che probabilmente fra meno di un mese non mi sarà rinnovato l’ennesimo contratto interinale della mia vita, e alla soglia dei trentuno anni dovrò ancora una volta ricominciare da zero.

    Ho provato una grande rabbia per questa situazione di cui al governo sembra non fregare niente, ma comunque sentivo il bisogno di fare qualcosa per scuotere l’indifferenza generale, un gesto estremo che potesse servire a puntare i riflettori sui problemi di noi giovani precari senza un futuro.

    La rabbia da sola infatti è fine a se stessa, senza azioni è sterile e non porta a niente.

    Saradisperata ha cominciato ad aprire un varco: lo testimoniano le oltre duecentoottantamila visite ricevute non solo dall’Italia, ma dall’Argentina, dal Brasile, la Spagna e tutto il mondo.

    Molti quotidiani hanno parlato della nostra situazione: alcuni realmente interessati al reale problema sollevato, altri con l’unica squallida preoccupazione di scrivere un pezzo morboso in cui poter inserire in un punto a caso dell’articolo il nome della Gregoraci.

    Un importante telegiornale era interessato a parlare della storia con me, purtroppo poco dopo si è tirato indietro perché il direttore, di un preciso schieramento politico, aveva paura di ripercussioni negative.

    Ho ricevuto ad oggi circa trecento e-mail con testimonianze di ragazzi con una storia simile alla mia, madri e padri che mi offrivano il loro sostegno e comprensione perché i loro figli sono nelle mie stesse condizioni.
    Circa cinquanta di queste contenevano offerte di lavoro e sottolineo che se in Italia per trovare lavoro, c’è bisogno di aprire un blog ed offrire sesso in cambio di un contratto con delle garanzie, c’è qualcosa che non va, vuol dire che il sistema è malato.

    Per continuare a tenere viva l’attenzione invito tutti quelli che hanno visitato il blog, a copiare il post precedente Mi vendo per un posto di lavoro e spedirlo via e-mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica: tg1_direzione@rai.it; redazione.tg2@rai.it; tg3@rai.it ; dilloaltg5@mediaset.it ; studioaperto@mediaset.it ; redazionetg4@mediaset.it

    Stavolta devono ascoltare.”

  2. (28 settembre)

    Conflitto di interessi
    “Ormai ho la consapevolezza che lo Stato volutamente insabbia il problema del precariato, e non punto il dito contro destra o sinistra. Semplicemente la responsabilità è di chi a turno siede su determinate poltrone.

    Primo fatto
    Giorni fa ho avuto un’illuminante conversazione con un giornalista della televisione di stato, che mi ha tempestato di email, interessato ad un servizio da realizzare per il tg, il nostro dialogo si è concluso nel modo seguente:

    “Dove lavori?”
    “Lavoro in una società del gruppo Rai.”

    Dopo questa affermazione il mio interlocutore, con voce spezzata dal panico per la scoperta, mi liquida velocemente con la scusa di un servizio urgente da montare e il giorno dopo ricevo via e-mail le seguenti laconiche righe:

    “Mi dispiace ma i miei capi sono rimasti abbastanza tiepidi alla mia proposta ma fammi sapere come va la tua provocazione…”

    Tralasciando l’aggettivo tiepidi, che non credo corrisponda neanche lontanamente alla veridicità dei fatti, faccio presente che mamma Rai, la tivvu’ di stato, che dovrebbe adoperarsi per risolvere il problema, ha al suo interno reparti che si reggono completamente su interinali, cocoprò e stagisti, lì da anni luce tenuti ad alimentare la consistente classe dei disoccupati del futuro con la vana speranza di un’assunzione che non arriva mai.

    Secondo fatto
    Il problema denunciato da questo blog ha avuto risonanza su tutti i maggiori quotidiani nazionali: Repubblica, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, L’Unità, La Nazione, Il Giorno.

    Su tutti i quotidiani tranne uno: Il Corriere della Sera è il grande assente. Dal Corriere non una riga, nè un trafiletto tra le notizie brevi.

    Se la memoria non mi inganna il direttore del Tg1 fresco fresco di nomina è stato per quasi due decenni colonnista della testata in questione: i giornalisti si sono trovati davanti all’annoso problema del conflitto di interessi.

    Questione facilmente risolta: niente articolo sul Corriere, niente servizio al telegiornale.”

  3. (9 ottobre)

    Mettiamo i puntini sulle i…

    “Ritengo doverosa qualche precisazione riguardo la mia iniziativa. Leggendo attentamente nei commenti ho visto che è opinione comune di molte persone che io abbia guadagnato con interviste sui giornali o alla radio o che mi sia arricchita per ogni visita ricevuta nel blog.

    Niente di piu’ sbagliato o assurdo, non ho preso una lira mai da nessuna trasmissione o nessuna testata giornalistica. Non sono una giornalista de Le Iene, nè tantomeno una redattrice dei programmi di Maurizio Costanzo e non mi interessa la popolarità.

    L’unica cosa vera è che tra circa venti giorni io saro’ nuovamente una disoccupata.

    L’unico scopo di questo blog, lo ribadisco ancora una volta, è far si’ che tutte le persone che vengono prese in giro e sfruttate per anni con contratti improponibili, che siano interinali o a collaborazione, vengano tutelate da chi di dovere.

    Lo Stato deve prendersi l’impegno di far applicare le leggi sul lavoro, deve cominciare a mandare ispettori nelle società per verificare di persona in quale modo vengono trattati gli interinali e i cosiddetti collaboratori a progetto.

    E’ una vergogna che l’ultima campagna elettorale sia stata incentrata sulla regolarizzazione del precariato e che, a elezioni vinte, questo punto fondamentale del programma sia stato completamente cancellato ed ignorato dalla sinistra.”

  4. La Saradisperata non ha ancora trovato un lavoro fisso e degno di essere lavorato…

    Insomma, la precaria FORSE più famosa d’Italia, ma sicuramente la precaria più famosa del nostro web, non ha ancora trovato un’occupazione! In compenso però è riuscita a scrivere e pubblicare un libro “Mi vendo”…

    Vi ricordo che il suo grido di disperazione iniziale era stato di concedersi per una notte di sesso in cambio di un lavoro. Proposte penso ne abbia ricevute, ma nessuna per via della sua “concessione”. Chiaramente tutti gli imprenditori, (anche se magari con la bava alla bocca ) snobbavano la sua “figura” e accettavano di darle una mano solo per la loro compassione

    Dico io, ma se avessero accettato la sua proposta senza tutti questi falsi moralismi, e le avessero dato un impiego degno, non era forse meglio?

  5. Beh, insomma… Non dovrebbe essere un “dare (tra l’altro in questo caso non in senso figurativo, ma nel vero senso della parola!) per avere”. Il punto è: se sei qualificata per quel tipo di lavoro, se sei una persona seria, se sei disposta a fare qualche sacrificio per ottenere un posto degno (non dico dei tuoi sogni, ma nemmeno un lavoro di serie B e con cui non hai nulla a che fare), non dovresti aver bisogno di nessun “truschino” per farcela. Ma, purtroppo, sappiamo tutti che in Italia spesso non è così. E’ anche per questo che sono felice di aver ottenuto il lavoro che ho utilizzando solo le mie forze e senza l’aiuto del potente di turno. Lo stesso vale per te Patrick! Ma per molti purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e devono scendere a compromessi o accontentarsi di quel che viene, frustrando magari la propria professionalità.
    Comunque il libro mi ispira… Ma è lei quella in copertina?!

  6. Correva l’anno 2007… nulla di che serio del perchè commento su questo post!! Si parlava di lavoro, (non mi ricordavo nemmeno questa storia)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *