Per non dimenticare…

Giovedì 17 settembre 2009, in tarda serata, se n’è andato il mio nonnino (papà di mio papà). Era nato nel 1922.

Oltre al dolore per la perdita di una persona cara, si aggiunge quello legato alla perdita di un altro pezzo della nostra memoria storica. Se n’è andata un’altra persona testimone di un periodo buio dell’Italia e della storia mondiale in generale, che ha vissuto la guerra e ha cercato, nel suo piccolo, di combattere per la libertà. E’ stato imprigionato e torturato dai nazisti e dai loro alleati, ha rischiato la vita e sofferto tanto… Ma era una persona allegra e dolcissima. Ci raccontava certi episodi perché voleva che ci rendessimo conto della nostra fortuna, l’Italia di oggi – pur con tutti i suoi problemi – non è minimamente paragonabile a quella di ieri perché “voi avete la libertà” (sue parole). Ai suoi tempi, chi non aveva la tessera fascista era (nel migliore dei casi) emarginato oppure picchiato o peggio. Da ragazzino andava a lavorare con una biciclettina che gli avevano comprato i suoi con mille sacrifici, la polizia l’ha fermato e gli ha chiesto chi era e se aveva la tessera fascista… Lui ovviamente (non appartenendo ad una famiglia politicamente schierata) ha risposto di no, che non aveva nessuna tessera di partito. Bene, i poliziotti, le persone di cui dovremmo fidarci e che dovrebbero difenderci dai sorprusi, gliel’hanno requisita e mai più restituita. Ed episodi di questo genere erano all’ordine del giorno. Qualche anno dopo il suo capo, che aveva un’azienda tessile in Piemonte, ha dovuto cedere ed iscriversi anche lui al Partito (partito unico, ricordiamoci) perché era già stato minacciato troppe volte e l’ultima di queste gli avevano bruciato parte della fabbrica.
In quegli anni non c’era possibilità di scelta, anche chi viveva “tranquillo” senza necessariamente voler “scardinare” il potere, in realtà doveva piegarsi al volere supremo… O così o così, punto. Che cosa dovevano fare i giovani di quell’epoca se non ribellarsi per ottenere un minimo di libertà? Per non vivere ogni giorno nella paura??
Per questi e tanti altri episodi sto male al pensiero che ormai quella generazione lì non ci sia quasi più… La gente (soprattutto gli italiani, purtroppo) non hanno memoria storica, anzi non gliene frega niente della storia… Ci sono tanti gruppi su facebook che inneggiano ad un ritorno di Mussolini, in modo che faccia un po’ di piazza pulita. Mi vengono solo i brividi al pensiero. Chi stabilisce la superiorità di qualcuno rispetto ad un altro? Chi può decidere chi merita di vivere e chi no? Con che coraggio si possono accettare simili pensieri? Mio nonno mi diceva “il mondo oggi è migliore, ma fate attenzione…“. Io, per quello che posso, cercherò di “vigilare”. Spero solo di non essere in minoranza… Mi preoccupa, soprattutto, la generazione dopo la mia: i nostri figli e i nostri nipoti, educati da genitori che, in gran parte, hanno convinzioni estremiste dettate spesso dall’ignoranza.
Speriamo bene, speriamo che tante persone non abbiano combattuto invano. 🙁

Per adesso, ti saluto nonno.

Nonno Franco

6 commenti su “Per non dimenticare…”

  1. 🙂
    (f)

    … sì, tuo nonno, Grande persona, MOOLTO istruita per essere un “Anziano” e gran chiaccherone (chissà da chi avrà preso tuo padre… :-p )
    Ricordo i suoi continui interessamenti e le domande che ci faceva sul mondo politico quando andavamo a trovarlo, anche quando non stava bene e questo mi stupiva molto.

    Sapeva tutti gli eventi della nostra Regione. Una persona che si informava e gli piaceva continuare ad esserlo.

    Personalmente ho sempre cercato di cogliere tutte le sfumature di quando raccontava gli episodi, quello della bicicletta l’ho bene stampato in testa, espressioni comprese. Immaginandomi le scene, certo non deve essere stato facile vivere in quei tempi!!

    Ora noi abbiamo la “libertà” di scegliere sì, ma non ce ne rendiamo conto… 😐

  2. Ciao Carmen!! Che piacere averti qui sul blog!

    Figurati, almeno da parte mia, è stato un onore conoscere una persona con dei Valori ancora Veri…!!

    Ciao ciao!

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