Storie di animali disabili ma… felici

Segnalo 2 siti, davvero molto utili per chi dovesse mai trovarsi ad avere a che fare con animali diversamente abili… Io – come tanti altri, ho scoperto - preferisco chiamarli speciali! 😉 OscarDog e AmiciDiGreta

Qualche giorno fa Renata, una delle curatrici dei siti in questione, mi ha scritto per segnalarmi che presto mi avrebbe inviato gratuitamente la seconda edizione di questo libro:

La continuazione dell’antologia degli amici di oscardog “Amicizie speciali – storie vere di animali disabili ma FELICI”. Ho avuto modo di leggere alcune di queste storie e tutte mi sono rimaste nel cuore… Bellissime! 🙂 Per info e prenotazioni edizioni@oscardog.it (dovrebbe costare sui 12 euro e li vale tutti!).

Ecco un piccolo riassuntino 😉 :

Spesso gli animali disabili vengono considerati come “giocattoli rotti”, ripudiati e gettati via, condannati a una vita fra le sbarre di un canile o gattile o altro ricovero perché nessuno li vuole. Ancora più spesso l’indifferenza o un senso di pietà, genuino ma infondato, li condanna all’eutanasia. Quest’antologia vuole raccontare come invece sia possibile la felicità sia per chi accoglie un animale “incollocabile”, sia per l’animale stesso – e 147 fotografie lo dimostrano ampiamente! – e vuole essere d’aiuto a tutti quei “genitori” umani che si sentono soli di fronte a una scelta difficile ed angosciante. Da questa iniziativa nessuno trarrà un guadagno: i soldi andranno interamente alle associazioni ONLUS e no-profit che hanno aiutato alcuni dei protagonisti e continuano ad aiutare con generosità altri amici “speciali”. Ma il guadagno, quello vero, sarà per chi vorrà lasciarsi infiammare il cuore con l’amore delle nostre amicizie “speciali”! Tutti gli Autori di questa antologia hanno in comune il fatto di aver vissuto o di vivere felicemente con uno o più animali disabili e di aver conosciuto e apprezzato il sito www.oscardog.it ideato da Laura in memoria del suo amatissimo cane Oscar. Sono quindi Amici di Oscardog. Ma non solo: il rapporto instaurato col loro animale “speciale” li aiuta a vivere meglio con loro stessi e a diventare veri Amici, aprendo il cuore agli altri, animali o umani che siano.

Beh, dopo questa premessa doverosa e sentita, passiamo al mio Odino… Già lo conoscete, l’ho preso in gattile a fine giugno (per il mio compleanno!) dopo un periodo di riflessione (e di duro lavoro di convincimento, non è stato semplicissimo ma giorno dopo giorno sono riuscita nel mio intento!)… Anche perché dopo aver perso Piccolo non volevo più nessun animale. So che può sembrare stupido, ma garantisco che quando ti affezioni davvero ad un animale è difficile separarsene. Poi per me non era solo un animale, ma questo è un altro discorso. Passiamo a qualcosa di più bello e allegro, voglio farvi vedere com’è contento e pacioso (s’è pure un po’ inciccito!!) Odino nella sua nuova casa! Non è bellissimo?? E’ un micione “folle”! Ah, probabilmente ci sarà anche lui nel libro che vi ho segnalato prima!!Cliccate sulle foto per vederle a grandezza naturale! P.S.: nella terza foto non stava soffiando (non lo fa mai, figuriamoci è troppo buono!), stava solo sbadigliando!!

 

P.S.: se volete vedere com’era Odino in gattile e i primi giorni in casa, cliccate qui! 😉 E’ un po’ cambiato, vero?? S’è fatto più “splendente”!

Oggi, 25 novembre 2007…

Qualcuno compie ben 29 anni!!! Fa un po’ strano, vero?? Sinceramente anch’io mi sento ancora più vicina ai 20 che ai 30, ma mi sa che ci si deve abituare all’idea…Per essere più precisi, io di anni ne sento 25, oddio non è che ne ho molti di più, però i 25 li ho già passati eppure quando mi si chiede quanti anni ho per una frazione di secondo mi verrebbe da rispondere proprio 25! Boh! 

E il festeggiato quanti anni si sente?? Cosìoppure così??  Va beh, ora basta “cincischiare”………

TANTI CARI AUGURI P A T R I C K !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Altri 29+29+29 di questi anni… Ovvero 116 in tutto!!! 

Se avessi la lampada di Aladino e potessi esprimere i 3 desideri, cosa vorresti?? Io uno lo saprei già al volo, per gli altri 2 dovrei pensarci su un pochino… 😉

Oroscopi

Vi piace leggere gli oroscopi?? Se sì, li leggete quando capita o tutti i giorni? Siete tra quelli che non iniziano la giornata senza sapere cosa dicono le stelle? (folli!! :-P) Avete un astrologo preferito?

Mie risposte 😉 : sì, mi piace leggere gli oroscopi. Li leggo quando capita, anche se di solito al giovedì capita sempre 🙂 . Assolutamente no! Sì, ho un astrologo preferito: Antonio Capitani, scrive su Vanity Fair (che, per l’appunto, esce al giovedì). Mi piace molto il suo stile ironico e leggero, per una come me è l’ideale visto che sono per la filosofia del “perché no” e del “potrebbe”, senza lasciarmi condizionare eccessivamente (spesso leggo attentamente cosa dice il mio oroscopo ma… dopo pochissimo tempo ho già dimenticato gran parte delle previsioni!).

Comunque sia, Capitani lo trovate anche qui: VanityOroscopo

E se siete curiosi di sapere qual è il vostro ascendente o quello delle persone che vi interessano, cliccate qui!

Così, per dovere di cronaca, ecco il mio oroscopo per la settimana dall’11 al 17 ottobre:

Cancro
Dal 22.06 al 22.07

Protetti. Agevolati. Perfino raccomandati. Dai pianeti (ma non solo). Ecco come sarete. Così, verrà automatico che facciate parte di un’eletta casta. Non nel senso di «pura», però. Anzi, avrete ormoni come pere decana e farete macedonie fornicatorie gustosissime (eeeeeh adesso, addirittura!!! n.d.r.). Intanto, in amore e nel lavoro tanti sogni diventano realtà.

Nomi per bambini!

Dal sito Nomix, i nomi più diffusi nel 2006.

Giulia e Alessandro tra i nomi più gettonati per i bebè.

Roma – Addio Ridge, Pamela, Sue Ellen e Brooke. Tornano di moda i nomi classici della tradizione italiana, in testa a tutti quelli ispirati alle canzoni dei cantautori, come Giulia e Sara. Passata la moda dell’esterofilia, incentivata anche dalle soap opera che hanno appassionato migliaia di future mamme, si torna ‘all’antico’. E cosi sono tornati di gran moda Alberto, Edoardo e Riccardo a fianco di Chiara, Sofia e Giorgia. Curiosando tra gli elenchi anagrafici dei Comuni di Torino, Roma e Palermo, si scopre così che tante neomamme e tanti neopapà per le loro bambine nate nel 2006 hanno scelto il nome di Giulia o Sara.

A Torino il primato spetta proprio a Giulia cha ha totalizzato, come dimostrano i dati sui nuovi nati elaborati dall’Ufficio statistica del Comune, ben 182 preferenze. Seguono nella classifica dei nomi più gettonati Giorgia e Sara a parimerito con 18 preferenze. Per quanto riguarda i maschietti, invece, il passare degli anni ha mostrato un certo cambiamento nei gusti dei neogenitori. E così Andrea, nome fino a qualche anno fa assai gettonato, ha ceduto il passo ad Alessandro: solo nel 2006 sotto la Mole ne sono nati ben 192, seguiti da 168 Andrea e da 144 Matteo.

Spostando lo sguardo al centro dell’Italia, si scopre che a Roma, il primato del nome più diffuso spetta a Giulia con 655 nate, seguito da 444 Sofia e da 389 Chiara. Mentre per i maschietti si preferisce Lorenzo con 550 preferenze, seguito da Alessandro (529) e Francesco (503).

Anche a Palermo, Giulia resta al top della classifica con 169 scelte, davanti a Sofia (128) e a Giorgia (125). Mentre Gabriele è il re del fiocco azzurro (179), seguito da Giuseppe (156) e Francesco (154).

Per quanto mi riguarda, quando e se avrò un bimbo (chiarisco subito, onde evitare fraintendimenti 😉 , che adesso come adesso non è ASSOLUTAMENTE in programma!), vorrei scegliere un nome non troppo originale (mi piacciono i nomi italiani!) ma nemmeno troppo inflazionato… Giulia, per esempio, secondo me è bellissimo ma è sinceramente troppo diffuso. Un sacco di bimbe in questi ultimi anni sono state chiamate così! Quindi lo escluderei a priori. Stessa cosa per Sara e per gli altri nomi più diffusi. E quanti Matteo, Alessandro e Francesco ci sono??! No no, preferisco evitare. Anche perché poi all’asilo e a scuola si girerebbero in 20!! 😛 Però, allo stesso tempo, non mi piacciono nemmeno i nomi troppo strani (Patrick, un certo Tim ti dice qualcosa?? 😛 ) anche perché poi il bambino deve portarselo per tutta la vita ed è ingiusto metterlo in difficoltà sin da piccino e rendergli difficile l’integrazione con gli altri bambini (che sono, notoriamente, abbastanza cattivelli per certe cose! E pure da ragazzi non scherzano…). E poi credo che il nome debba essere appropriato alla realtà sociale in cui si vive e al cognome che si porta!

Va beh, detto questo… Premetto che amo i nomi corti e difficilmente storpiabili. Quindi, se fosse una femminuccia mi piacerebbe chiamarla NOEMI (mi piace il suono e il significato: GIOIA, DELIZIA), oppure EMMA (anche qui mi piace molto il suono, il significato però no: NUTRICE (?!) ). Avevo pensato anche a LUNA ma non mi sembra il caso, sempre per la spiegazione che ho dato prima (evitare problemi con gli altri bimbi/ragazzi o comunque rifiuti/odio nei confronti del proprio nome e magari anche dei genitori che gliel’hanno dato). Invece, se fosse un maschietto, sarebbe più facile perché dietro questa scelta ci sono già un mucchio di ragioni… Sceglierei senza dubbio DIEGO perché è un nome corto, non troppo diffuso ma nemmeno originale, perché significa ISTRUITO e perché si festeggia il 13 novembre. E il 13 novembre dell’anno scorso ho passato l’orale del concorso in Regione e mi sono ripromessa che, se ce l’avessi fatta, sarebbe stato un segno del destino. Senza contare che tutti questi nomi starebbero bene con un certo cognome… 😉

Addio Alex, Pavarotti dei pappagalli

Da Vanity Fair, un articolo di Edoardo Camurri che… mi ha un po’ commossa. Leggo sempre con interesse e partecipazione la sua rubrica sugli animali (intitolata Animali come noi), ma questa volta ho deciso di condividerla con voi (sperando che Edoardo o qualcun’altro di Vanity non capiti per di qui e non se la prenda a male… :-( :-P ).

Una star nel mondo animale. Il Pavarotti dei volatili. L’esempio più alto del virtuosismo e del talento dei pappagalli. Aveva trentuno anni. Ed è morto. Alex, questo era il suo nome, un pappagallo straordinario che conosceva più di cento parole e sapeva utilizzarle appropriatamente, riuscendo a stabilire conversazioni piuttosto articolate. Non solo: sapeva contare, distingueva forme e colori. Era persino andato molte volte in televisione. Un fenomeno. Alex è stato allevato da Irene Pepperberg, psicologa comparativa all’Università di Harward, per tutti questi anni, dal 1977, quando lo acquistò in un negozio di animali. Applicando alcune innovative tecniche di apprendimento, ma anche le più classiche forme di addestramento basate sulla ricompensa, la professoressa Pepperberg fece di Alex il primo e unico pappagallo in grado di battere esseri viventi cognitivamente più dotati come scimpanzé e gorilla. Molti studiosi erano affascinati dalle sue performance, mentre altri, come David Premack, professore emerito di Psicologia all’Università della Pennsylvania, esprimevano i loro dubbi con affermazioni come “Non ci sono prove di logica ricorsiva e, senza quella, non si possono imparare cifre complesse o processi grammaticali”. Parole importanti che però, sicuramente, non riusciranno a farne dimenticare altre. Per esempio, le ultime pronunciate da Alex la notte prima di morire, e rivolte alla sua Irene “Fai la brava, ci vediamo domani, ti voglio bene“.

E c’è ancora chi dice che gli animali non capiscono, non sanno, non si rendono conto, ecc…

Un saluto ad Alex e ad Irene.