Il mezzadro scozzese

Ieri ho fatto un po’ di pulizia nel mio portafoglio e, tra le altre cose, ho trovato un ritaglio di giornale che risale addirittura al 2002. L’ho letto e mi è subito tornato in mente perché l’ho tenuto così a lungo (e continuerò a farlo…). E’ tratto dal Buongiorno di Massimo Gramellini su La Stampa. Piccola premessa: sono una persona tendenzialmente scettica ma aperta ad ogni ipotesi (per esempio religiosa o spirituale o altro…), credo nel destino ma credo anche che gran parte di esso lo creiamo noi. Ad ogni nostra azione corrisponde una reazione che magari non ci è dato conoscere. Ma quando si ha la possibilità di scelta tra più alternative (e capita quasi sempre anche se non ce ne rendiamo conto) il nostro destino o quello di qualcun altro cambia, forse anche minimamente ma nulla resta uguale. Avete mai visto il film Sliding doors? (se no cliccate sul titolo! 😉 ). Beh, il senso è più o meno quello.

Ma torniamo al nostro Mezzadro.

Mentre era al lavoro nei campi, un povero mezzadro scozzese sentì un grido d’aiuto provenire dalla palude vicina. Vide un bambino che affogava nelle sabbie mobili e a rischio della propria vita lo salvò. Il padre di quel bambino era un nobile: la sera stessa bussò alla casa del mezzadro e per sdebitarsi si offerse di pagare le scuole a suo figlio. Così il figlio del mezzadro poté frequentare i migliori istituti del Regno Unito e laurearsi in medicina fino a diventare famoso. Il suo nome infatti era Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina. Qualche tempo dopo, il figlio del nobile che il mezzadro aveva salvato si ammalò gravemente di polmonite e la penicillina lo guarì. Si chiamava Winston Churchill, il premier britannico che fermerà Hitler. Senza saperlo, con un solo gesto il mezzadro scozzese aveva cambiato due volte la storia dell’umanità.

Per chi si ritrova bombardato di notizie e sballottato fra eventi che non capisce più, questa storia vera rilassa come un massaggio alla cervicale. Combatte quel senso di inutilità che ci pervade fino a immobilizzarci, come se ogni cosa fosse sfuggita al nostro controllo e il cinismo rappresentasse l’unico antidoto allo smarrimento. Ma le azioni di ogni individuo producono sempre un risultato da qualche parte. E hanno un senso preciso, anche quando chi le compie gliene dà un altro oppure nessuno, dal momento che non gli è concesso di conoscere tutto il copione.